Recupero Crediti: Approccio “Morbido ma Progressivamente Risoluto” e Esempio Lettera Recupero Crediti
Il recupero crediti è oggi diventato per le imprese un vero e proprio “core business” della propria attività, a volte persino più preponderante di quello che dovrebbe essere il primo pensiero dell’operatore economico, ovvero lavorare con serietà ed impegno e acquisire nuova e sempre più titolata clientela.
Di seguito proponiamo una analisi attenta delle metodologie di recupero crediti, un template di lettera o comunicazione amichevole per il primo tentativo di recupero crediti, e un template ed esempio poi di lettera di recupero crediti vera e propria.
Recuperare un credito è un’attività laboriosa e dispendiosa, resa oltretutto estremamente spiacevole dalla consapevolezza di dover investire tempo e denaro per ottenere nulla più di quello che è semplicemente “dovuto”.
Pagamenti ritardati, unilateralmente dilazionati, spesso parziali, richieste di diminuzione degli importi, clienti che si scoprono irrimediabilmente insolventi e/o insolvibili, società che nascono e muoiono nel giro di pochi mesi, prestanome, fallimenti, truffe, raggiri, etc. etc., sono oggi la cartina tornasole di un’economia, quella italiana, magmatica e farraginosa, senza sbocchi facilmente individuabili, senza obiettivi che non siano il profitto per il profitto nel brevissimo periodo, preda il più delle volte di imprenditori improvvisati, a volte senza particolari scrupoli o, peggio ancora, capacità, che massimizzano gli introiti anche nel classico modo di contenere le uscite, ovvero non pagando i debiti contratti, per incapacità a farvi fronte oppure per deliberato calcolo economico.
Alcuni accorgimenti tattico-strategici, apparentemente semplici e banali ma in realtà importanti, possono tuttavia semplificare tale attività e renderla più efficace.
Come avviene all’inizio di una competizione, è molto importante comprendere le reali intenzioni del proprio debitore, o, parafrasando un detto molto usato in ambito sportivo, “studiare l’avversario”.
Non a caso già Sun-tzu, più di 2.000 anni fa, aveva compreso, nel suo celeberrimo “L’arte della guerra”, come la battaglia contro gli eserciti nemici la si vinca ancor prima di ingaggiarla, analizzando l’avversario ed individuandone le criticità da sfruttare a proprio vantaggio.
Sebbene in scala minore, anche il creditore dovrebbe agire con il piglio critico dello stratega, cercando prima di tutto di rendersi conto della situazione, non solo economica, ma anche psicologica, in cui versa il proprio debitore.
Avv. Valerio Pandolfini
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